Le recenti strutture archeologiche ritrovate durante i lavori di costruzione di un nuovo edificio a Piazza Vittorio, si collegano a quanto era stato scoperto nel 2006 durante i lavori di ammodernamento della linea A della metropolitana. Già allora risultava che i resti erano degli Horti Lamiani o Villa degli Aelii Lamiae, una delle più importanti e fastose residenze imperiali tanto amata da Caligola. Come presidente della commissione Cultura del Comune di Roma, non posso che condividere l’appello di Italia Nostra per la tutela dei ritrovamenti rinvenuti, ma non possiamo dimenticare che la costruzione del quarto lato del palazzo di piazza Vittorio, seppur con un progetto esteticamente molto discutibile, è strategica per la riqualificazione dell’intera piazza e dell’Esquilino, in virtù degli oneri concessori previsti, ma soprattutto dell’impegno del presidente dell’Enpam che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, a garantire vigilanza e decoro non solo ai portici del proprio palazzo, ma a tutta l’area. Interventi che, uniti ai lavori di riqualificazione del verde che partiranno a gennaio dentro la piazza, a quelli dell’area archeologica di via Statilia, e del punto verde di ristoro all’interno della piazza, garantirebbe una visibile riqualificazione del territorio e anche maggiore decoro. La commissione Cultura proporrà un tavolo di incontro che coinvolga il dipartimento VI, le Soprintendenze e la proprietà per capire come si possano tutelare e rendere visitabili i resti, mantenendo una quota di parcheggi con operazioni di museificazione a vista, come accaduto nel caso del drugstore di via Portuense e dell’Es sempre all’Esquilino.