Come presidente della commissione Cultura del Comune di Roma, non posso che esprimere solidarietà ai lavoratori dell’Opera e degli enti lirici in generale, che ieri simbolicamente sono scesi in piazza per difendere i propri diritti, in quanto gli enti lirici sono i custodi e i protagonisti dell’identità nazionale. Attraverso i cartelloni infatti, i teatri dell’opera rilanciano in Italia e nel mondo le opere che hanno fatto da collante per l’identità nazionale e che rendono viva l’identità italiana anche ai nostri giorni. Pur comprendendo lo stato di crisi strutturale e gli eccessi di gestione esistenti fino ad oggi, questi sono addebitabili per la maggior parte a direttori artistici e sovrintendenti che molto spesso non rispettano i limiti della trasparenza, proponendo ingaggi artistici con cachet insostenibili per i singoli teatri, favorendo gli amici degli amici, o peggio i circuiti di spregiudicate agenzie che pensano soltanto al profitto e non al bene comune del mondo della lirica. Lanciamo un appello al sindaco Alemanno, affinché a partire dal Teatro dell’Opera , si stabiliscano degli indirizzi che prevedano di favorire in particolare i nuovi talenti italiani, controllare gli ingaggi di direttori d’orchestra e cantanti, e di verificare mensilmente attraverso organismi terzi rispetto a quelli del Teatro dell’Opera, la sana gestione dell’ente lirico. Come presidente della commissione Cultura, avendo l’istituzione del Teatro dell’Opera tra le deleghe specifiche, mi farò personalmente carico di costituire un gruppo di lavoro nei prossimi giorni che audisca mensilmente il sovrintendente, il direttore artistico e il direttore amministrativo del Teatro dell’Opera di Roma, al fine di permettere al Consiglio comunale la tutela dell’amministrazione dei soldi pubblici.