In occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino, ho avuto il piacere di presentare ieri insieme al sindaco Gianni Alemanno, all’assessore Umberto Croppi e all’ambasciatore russo Alexey Meshkov, l’intitolazione di una via per Aleksander Solzenicyn, nel bel contesto di Villa Ada. Drammaturgo, scrittore e storico russo, Solzenicyn attraverso i suoi scritti ha fatto conoscere al mondo i Gulag sovietici, e per questo motivo ricevette il Premio Nobel per la letteratura nel 1970 e di conseguenza anche l’esilio dall’Unione Sovietica. Come ha ricordato il sindaco Alemanno, per noi è stato molto importante ricordarlo perchè con la sua opera, ha rappresentato il valore delle persone, delle tradizioni e delle culture contro la logica dell’appiattimento e il livellamento del totalitarismo comunista. In deroga alle norme della toponomastica, per le quali bisogna aspettare dieci anni dalla morte di qualcuno prima di intitolargli una via, Roma è la prima città europea a intitolare una via all’intellettuale russo.