Ieri mattina, all’interno del Parco Schuster nei pressi della Basilica di San Paolo fuori le mura, nell’area dedicata ai caduti italiani nelle missioni di pace in Iraq e Afghanistan, alcuni vandali hanno gettato vernice rossa su due lapidi, una delle vittime in Iraq e l’altra a quelle in Afghanistan, su due delle diciannove steli del monumento ai caduti di Nassirya e sul marmo antistante l’opera stessa. E’ stato inoltre ritrovato un volantino con la scritta “Da Nassirya a Mattarello, guerra alle guerre dei padroni”. L’ufficio Decoro Urbano del Comune di Roma si è attivato subito iniziando i lavori di ripulitura di tutte le opere danneggiate, in quanto si conta di restituire alla cittadinanza quanto prima il parco interamente ripulito. Nuove corone di fiori, una con la fascia tricolore e l’altra con i colori dell’Amministrazione capitolina sono state posate sulle lapidi, e a omaggiare i caduti italiani si sono recati il ministro della Difesa La Russa e il sindaco Alemanno. Consideriamo un oltraggio, al di là di ogni ideologia e di ogni posizione politica, il deturpamento del monumento del parco Shuster, che equipara chi lo ha commesso ai kamikaze e agli estremisti islamici che compirono le stragi. Chi ha compiuto il gesto è morto dentro e non merita né rispetto né considerazione, se non per l’assoluta gravità del reato commesso. Al contrario i ragazzi di Nassirya, Kabul e tutti i caduti delle missioni di pace all’estero sono degli eroi che non moriranno mai.