Ne avevamo parlato in precedenza, del fatto che alcune scuole romane non avevano rispettato il minuto di silenzio per l’attentato di Kabul del 17 settembre, in cui rimasero uccisi sei militari italiani, sebbene ci fosse una circolare del Ministero della Pubblica Istruzione. Ora finalmente è stata avviata la procedura di apertura di provvedimenti disciplinari, avviata dall’Ufficio scolastico regionale, a carico delle presidi delle scuole romane che non hanno rispettato il minuto di silenzio. Se i dati sull’adesione all’invito da parte del Ministero della Pubblica Istruzione dovessero far rilevare la presenza di altri casi in cui non è stata rispettata la circolare Gelmini, è di tutta evidenza che anche per questi si dovrebbe procedere con l’apertura di un provvedimento disciplinare. Non è infatti la quantità a qualificare la gravità dei fatti accaduti, di cui ad oggi sappiamo si riferisce a due scuole romane, ma deve passare il principio che l’autonomia scolastica vale per i percorsi didattici e non per violare le direttive dello Stato, specie su temi così significativi.