Come annunciato nei giorni scorsi, il Comune di Roma ha pubblicato il bando per l’erogazione del contributo rivolto al sostegno e alla tutela delle attività artigianali riconosciute come negozio storico. L’avviso prevede un impegno finanziario di trecentomila euro -il contributo massimo erogabile singolarmente è di trentamila euro- al quale potranno chiedere di essere ammessi i titolari degli esercizi inseriti nell’Albo del Comune di Roma, i quali dovranno fare una domanda il cui termine di presentazione scade il 21 gennaio 2010. In caso di parità nell’attribuzione del punteggio, sarà data preferenza ai negozi storici ubicati in locali in affitto e di seguito ai proprietari dei locali intestatari di un mutuo. Dopo anni di disinteresse da parte delle giunte passate, per la prima volta arriva per le attività storiche una luce di speranza. Personalmente come proponente di questo bando è una vittoria personale e di tutta la destra che da tempo ci lavora. Ma a margine di questa bella notizia, mi vedo costretto a replicare ancora una volta al collega Onorato, al quale avevo risposto anche ieri su questo stesso sito, in quanto continua a fare propaganda e disinformazione sistematica. L’iniziativa di sostegno alle botteghe storiche è trasversale, più forze politiche la sostengono e meglio è, ma da questo a trasformarla in una clientela politica ce ne passa. E’ poi singolare che il collega dell’Udc continui a rivendicare una battaglia che la destra ha inserito nel programma di governo della città, e che porta avanti da più di un decennio da quando era all’opposizione, prima con Rampelli, poi con Marsilio e oggi con il sottoscritto insieme al delegato al Centro Storico Gasperini, all’assessore al Commercio Bordoni e al presidente della commissione Commercio Parsi. Lo stanziamento è stato deciso come iniziativa di Giunta nell’ambito del bilancio, su richiesta esplicita del sindaco Alemanno, proprio per riparare al mancato finanziamento degli ultimi nove anni dal primo bando, che fu finanziato una volta sola. Onorato può quindi tranquillamente evitare di scrivere lettere a titolo personale alle botteghe storiche e anzi, invitiamo l’assessore Bordoni a farne una ufficiale come Comune di Roma, per evitare che chi è già sofferente per il mercato e la difficoltà a rimanere aperti, debba essere oltretutto trattato come una clientela elettorale.