In questi giorni ne è stato parlato a lungo dagli organi di informazione del caso del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e dell’estorsione da ottantamila euro che stavano portando avanti ai suoi danni quattro sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri. Molto si è detto e scritto sulla questione, motivo per cui non vogliamo dilungarci sul fatto specifico, ma vogliamo ribadire solidarietà alla persona di Marrazzo per il ricatto subito, ancora più grave perché posto in essere da appartenenti che hanno tradito il nome e l’onore dell’Arma dei Carabinieri, ma per quanto riguarda il risvolto politico sostenere che si possa passare la delega al vicepresidente in virtù di un’interpretazione artefatta dello statuto regionale, sarebbe semplicemente un golpe. Riteniamo che in un sistema democratico, di fronte a uno scandalo di tali proporzioni la soluzione più immediata e trasparente che tutti gli elettori del Lazio si aspettano, compresi quelli che hanno sostenuto Marrazzo, è il ritorno alle elezioni con nuovi candidati che possano fare piazza pulita di questo fango.