Una commissione d’inchiesta sul caso Esquilino, per far luce sui negozi cinesi ancora aperti nonostante il Tar li dichiari abusivi. Dopo le sentenze dei giudici, i verbali della Guardia di Finanza e le visure catastali pubblicate da un noto quotidiano, il Municipio I ancora latita. Alla richiesta già inoltrata al collega Santori, presidente della commissione Sicurezza, per una convocazione in sede di commissione per verificare l’applicazione delle delibere comunali di tutela degli esercizi commerciali nel rione Esquilino, aggiungiamo la proposta avanzata dal collega municipale Caratelli, di un’apposita commissione d’inchiesta che si occupi di accertare le modalità che hanno causato negli ultimi anni, una sistematica operazione di distruzione del tessuto commerciale, sociale e urbanistico originario del Municipio I, a favore di una scellerata politica d’integrazione. Come membro della commissione Sicurezza del Comune di Roma, voglio sottolineare che nonostante l’Amministrazione Alemanno abbia dotato il Municipio Centro Storico degli strumenti idonei per combattere l’abusivismo commerciale e tutelare il commercio, il presidente Corsetti continua a sottovalutare il fenomeno, ignorando persino i verbali della Guardia di Finanza. Per queste ragioni riteniamo opportuna che la commissione di cui abbiamo chiesto l’istituzione, sia di livello comunale e che abbia al suo interno tutti gli esponenti delle autorità competenti in materia, in modo da arrestare finalmente l’intollerabile declino del Centro Storico.