Apprendo come una buona notizia quella dello sgombero del Regina Elena in quanto, al di la’ dei soliti nuclei familiari usati come ‘scudi umani’ dal racket delle occupazioni, in realta’ si trattava di un’occupazione politica che poco ha a che vedere con il diritto alla casa. Per il resto la Prefettura sta gia’ garantendo l’assistenza umanitaria e ha fatto scattare tutti i meccanismi di tutela dei minori previsti in questi casi.
Nei mesi passati, ho personalmente condotto, insieme al consigliere municipale Provenzano e ai ragazzi del circolo Nomentano Italia, una campagna a fianco dei residenti esasperati che a migliaia hanno firmato un appello al Prefetto perche’ venisse liberato il Regina Elena e restituito un ospedale alla citta’ garantendo la legalita’ della zona.
Un segnale importante che ripristina il diritto di quelle migliaia di romani che ingenuamente fanno richiesta di un alloggio popolare aspettando per anni in graduatoria, magari avendo anche 10 punti.
Auspico, infine, che la Regione Lazio, che ha chiuso entrambi gli occhi di fronte alloccupazione di una struttura ospedaliera, non voglia cavalcare ora le ragioni di chi ha fatto dell’illegalita’ una prassi politica.