Ieri, presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis di Roma, ho avuto il piacere di partecipare alla presentazione della manifestazione “Kind of Blue: Miles tones”, un tributo al grande musicista americano Miles Davis. La manifestazione promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali, che fa parte della rassegna Musei in Scena, nasce in occasione dei cinquanta anni dall’album che ha rivoluzionato la storia della musica , di quello che viene considerato il maestro più influente ed innovativo del XX secolo. Dotato di uno di uno stile inconfondibile, per quasi trent’anni Miles Davis è stato figura chiave del jazz e della musica contemporanea, nonché uno dei pochi jazzmen in grado di realizzare anche commercialmente il proprio potenziale artistico. Registrato in appena due sessioni ed improvvisato dal gruppo sulle scheletriche strutture armoniche abbozzate da Davis e Evans, Kind of Blue rivoluzione il jazz. Non è casuale che Kind of Blue sia stato scelto in lingua inglese in quanto vuole ricordare l’origine statunitense del Jazz, Miles tones è invece il sottotitolo per ricordare il nome di Miles Davis e la sua importanza musicale, la traduzione significa infatti “pietra miliare” o anche “le tonalità di Miles”. A conclusione di questo evento il concerto serale che ha messo in scena un sestetto eccezionale che ha improvvisato dal vivo una jam session dedicata alle immortali canzoni che compongono Kind of Blue.