Via libera del Consiglio comunale alla mozione che impegna il sindaco e la giunta a intitolare una strada a Neda Aqa-Soltan, la studentessa iraniana uccisa nel corso dei recenti scontri in Iran, all’indomani delle elezioni. Polemica invece da parte dell’opposizione per la bocciatura della mozione che chiedeva di denominare una via “9 luglio 1999”, data in cui partecipando ad una manifestazione in Iran persero la vita venti studenti. In qualità di presidente della commissione Cultura tra cui rientra anche l’indirizzo Toponomastica, intendo precisare che pur essendomi astenuto sulla proposta, non si può non essere d’accordo nel ricordare i giovani iraniani che sfidarono il regime e trovarono la morte. Per quanto di responsabilità istituzionale, non si può trasformare però una questione simbolica in un caso diplomatico. Troveremo le forme e il modo per onorare i ragazzi iraniani che dieci anni fa morirono in difesa della libertà, e ricordiamo all’Unione Giovani Ebrei d’Italia che avevano avanzato la richiesta, che in ogni caso il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la proposta di intitolazione di una strada di Roma a Neda. E questo annulla ogni iniziativa polemica. Non possiamo dunque accettare la bassa strumentalizzazione dei colleghi di opposizione che cercano ogni occasione per triste tornaconto politico locale. Ho già dato disponibilità a verificare in una commissione Toponomastica quali potranno essere, visto che sono passati dieci anni dal caso e non occorre la deroga della Prefettura, le forme alternative per onorare la memoria dei ragazzi iraniani morti nel 1999.