Una vittoria storica in un momento difficile per il mondo dello spettacolo ed un trionfo simbolico nel centenario del Futurismo. È questo che rappresenta la consegna delle chiavi del Teatro delle Arti all’assessore Croppi e al sindaco Alemanno prevista per venerdì prossimo. Una cerimonia di estrema importanza, perché segnerà sia l’apertura di un nuovo teatro, in una fase di certo non facile per il settore, che il recupero di una istituzione culturale fondamentale nell’evoluzione e nello sviluppo dell’avanguardia futurista. Il teatro, infatti, è stato diretto, dal 1937 al 1943, da uno dei più importanti esponenti del Futurismo: Anton Giulio Bragaglia. Un palcoscenico calcato poi e reso grande da Proclemer, De Filippo e Gassman. Non posso che essere soddisfatto di questo risultato perché, oltre a rappresentare una delle tante conquiste dell’attuale amministrazione ed un’occasione per Roma di celebrare degnamente ed in maniera permanente il centenario del Futurismo, costituisce la felice conclusione di una mia battaglia iniziata nel 2008 in I Municipio con l’approvazione di una delibera di tutela della struttura. Un successo storico che, aggiungendosi a quanto fatto per il Teatro dell’Opera e al progetto ‘Roma in scena’, smentisce per l’ennesima volta le dichiarazioni della sinistra romana sulla presunta incapacità della giunta Alemanno di fare cultura e di gestire correttamente il mondo del teatro.