E’ proprio di ieri la polemica da parte della sinistra, della mancata realizzazione del parcheggio del Pincio. Polemica inutile e infondata, che arriva da uno schieramento politico che a parole si dice “amico” dell’ambiente e della cultura ma che con i fatti dimostra il contrario. Un parcheggio della vergogna tanto caldeggiato dall’ex sindaco di Roma Walter Veltroni e dal suo schieramento, che tempestivamente è stato bloccato dal sindaco Alemanno e dalla sua maggioranza. Per chi segue da tempo la mia attività politica, si ricorderà le numerose battaglie che ho portato avanti a questo riguardo, perchè proprio non riuscivo a digerire le scelte insensibili e ottuse portate avanti dall’opposizione, che poco si curava di salvaguardare un posto unico come questo, troppo era presa dai propri interessi personali. Questa amministrazione di cui faccio parte, si è impegnata a riqualificare questo luogo, sanando i disastri ereditati dalla sinistra, per riportare il Pincio al suo antico splendore. Questo purtroppo avrà un costo, ma certo non voluto da noi, in quanto necessario per ripristinare i lavori portati avanti dal centrosinistra. Voglio quindi replicare a Marroni e De Luca, che quanto da loro affermato sulle penali e sul risarcimento alla ditta costruttrice sono una chiara strumentalizzazione politica. Per quanto riguarda il nuovo progetto, la sinistra finge di non sapere che questo sarà un modello di mobilità integrata, all’avanguardia in Europa, che andrà a riqualificare tutta la struttura ormai in stato di grave degrado del vecchio parcheggio di Villa Borghese, compreso il sottopasso verso Piazza di Spagna e la nuova galleria da Piazza del Popolo, che permetterà attraverso una metro automatica, di chiudere il circuito della mobilità di quel quadrante. In più sia i pulman turistici che le navette elettriche che oggi partono lontane dal centro, troveranno nella nuova struttura una collocazione razionale e funzionale. Essendo stato il primo esponente Pdl a contrastare l’assurdo mostro che avrebbe sventrato e oltraggiato il Pincio, e seguendo ancora adesso da vicino il progetto, non posso che sorridere alla reazione isterica di una sinistra che una volta aveva le mani sulla città e che ora ce le ha in tasca, e ancora non si vuole rassegnare. Avere salvato il Pincio non ha prezzo.