Il suo nome originario era E42 da Esposizione 1942, poi variato in EUR dall’acronimo di Esposizione Universale di Roma, oggi conosciuto come zona residenziale e sede di uffici pubblici importanti quali il Ministero delle Comunicazioni, la Confindustria, la sede centrale dell’ENI, nonché le sedi italiane di numerose multinazionali, il quartiere dell’Eur è con la sua architettura razionalista, il quartiere moderno per eccellenza. A questo riguardo la mostra fotografica “L’Eur in trenta scatti”, che come presidente della commissione Cultura ho avuto il piacere di presentare a Roma nel Palazzo delle Scienze, ci racconta attraverso un percorso per immagini questo quartiere unico, che rappresenta ancora oggi un modello urbanistico e architettonico ammirato in tutto il mondo. Attraverso trenta scatti rigorosamente in bianco e nero, datati tra il 1938 e il 1960, si possonno ammirare scorci, panoramiche e notturni in buona parte inediti che ripercorrono l’evoluzione di questo quartiere, nato dall’idea di Giuseppe Bottai, che lo ideò come un luogo che rappresentasse ed esaltasse la civiltà italiana. L’imponenza e l’architettura dei palazzi, che si rifa ai fasti dell’antico Impero Romano, fu progettata dai migliori architetti dell’epoca come Piacentini, nominato poi Sovrintendente ai Servizi dell’Architettura, Rossi, Vietti, Pagano e Piccinato. Tra alterne vicende poi, l’Eur è arrivato ai nostri giorni, dove tutt’ora è esempio della genialità architettonica italiana. Nata dalla collaborazione tra Eur Spa e Alinari Sole24Ore, la mostra vuole quindi essere un documento che racconta sia da un punto di vista sociale che antropologico, un quartiere simbolo della città di Roma.