Agressioni e coltellate, neanche ci si trovasse di fronte a degli splatter movie, in cui è la violenza a far da padrona. In questi giorni non si ferma l’escalation di violenza che sta investendo la Capitale, con liti scoppiate per motivi futili e degenerate in pochi minuti in pestaggi terminati in coltellate. Dal caso del sedicenne accoltellato da un suo coetaneo nel bagno di una scuola a Monterotondo, a quello di un quindicenne aggredito sempre con un coltello nel cortile di una scuola al Villaggio Prenestino, entrambi casi di un disagio giovanile frutto di una completa perdita di valori. Io personalmente credo che, il modo più serio di commentare quanto affermato a questo riguardo dal sindaco Alemanno, che ha puntato il dito contro le serie televisive che alimentano atteggiamenti pericolosi, sia di mantenere un’analisi equilibrata che distingue l’ottimo prodotto televisivo a attoriale, mettendo in guardia però dall’innegabile fascino che hanno le devianze esaltate come nuovi eroi romantici. Voglio cioè affermare che seppur è vero, come sostenuto da un ex dirigente di Mediaset, che la violenza e il bullismo permangono anche senza fiction come “Romanzo criminale”, d’altra parte è innegabile il fascino di attori glamour che compiono atti criminali pubblicizzati da una campagna massiccia “ho rubato, ho ucciso, ho spacciato, ho tradito”, sugli adolescenti più fragili. Infine due ultime considerazioni. La prima è che Morassut e il Pd fanno sorridere quando ora difendono l’indipendenza di giudizio di giovani telespettatori rispetto a quanto proposto dalla televisione, quando fino a un minuto prima attaccavano il premier Silvio Berlusconi accusandolo proprio di aver manipolato l’elettorato grazie alla potenza mediatica di questo mezzo di comunicazione. Sarebbe auspicabile che tutte le televisioni, pubbliche e private, facessero più fiction sugli eroi quotidiani, come i rappresentanti delle forze dell’ordine o i magistrati, che come Falcone e Borsellino, hanno rappresentato un esempio eroico nella lotta al crimine.