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Nelle settimane scorse ne avevamo parlato a lungo della situazione di sfratto in cui versava la Clinica delle Bambole, sita in via Magnanapoli, per cui il Comune di Roma si era attivato per una risoluzione positiva, cercando un nuovo locale tra quelli di sua proprietà, in cui poter far continuare la storica attività. Il locale era stato trovato in una zona adiacente, bisognava soltanto fare dei lavori e renderlo disponibile per il trasferimento dell’attività. Dopo tanto impegno da parte di tutta l’Amministrazione comunale e in particolare del sottoscritto, che si è sempre attivato in prima persona per la salvaguardia delle botteghe storiche romane, mi lasciano stupito le dichiarazioni della signora Cesaretti, proprietaria della Clinica delle Bambole, rilasciate ieri. Vorrei dire alla signora Cesaretti di non lasciarsi strumentalizzare da chi l’ha cacciata. Dal punto di vista personale e di stato d’animo siamo assolutamente dalla parte della signora, ma riteniamo che il Comune abbia fatto ogni eccezione per cercare di salvare una bottega storica come la Clinica delle Bambole. Sarebbe paradossale che la signora Cesaretti, a cui va tutta la nostra solidarietà umana e personale, si facese strumentalizzare proprio da quelle forze politiche che, con la passata giunta Veltroni, ne hanno causato lo sfratto e la messa in vendita dell’immobile, creando anche un contenzioso giudiziario che ancora va avanti. L’appello alla signora Cesaretti quindi, è di rivedere la sua decisione in modo da giungere a una soluzione che possa salvaguardare la storica attività, anche se in una sede diversa. Per rendere questo possibile, il Comune è disponibile a non tener conto del diniego scritto espresso dalla titolare del negozio e a cercare una soluzione per la riqualificazione del locale messo a sua disposizione.

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Clinica delle Bambole, il Comune disponibile per altre soluzioni

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