Non passa giorno che il Teatro dell’Opera di Roma non faccia parlare di se. Anche ieri l’ultima vicenda non positiva. L’assemblea sindacale ha confermato lo sciopero ad oltranza che ha compromesso i “Balletti Russi” e rischia di compromettere anche “Pagliacci”. Si capisce che da parte delle maestranze del teatro non c’è la volontà di salvare questa istituzione, in quanto il Teatro dell’Opera non si salva boicottando la programmazione, ma al contrario in questo modo si minano le fondamenta di questa istituzione con azioni irresponsabili. Sono d’accordo con il Sottosegretario ai beni Culturali Francesco Giro, quando definisce inutile e dannosa la conferma da parte dei sindacati dello sciopero. Ma voglio segnalare che all’assemblea sindacale è intervenuto a lungo, rivendicando di essere stato fortemente voluto al Teatro dell’Opera dal presidente Marrazzo, addirittura Nicola Sani, ovvero il direttore artistico dichiarato decaduto con l’atto di commissariamento da parte del Ministero. E’ già singolare che un direttore artistico, garante delle scelte e degli indirizzi del consiglio di amministrazione e della sovrintendenza, partecipi in maniera attiva alle forme di protesta sindacali che rappresenterebbero la controparte; ma se parliamo dell’ex direttore artistico scelto dall’ex sovrintendente Ernani, ci chiediamo a che titolo questa persona frequenti ancora il Teatro dell’Opera e arringhi i sindacati con interventi politici, essendo decaduto con l’atto stesso di commissariamento che nominava il sindaco Alemanno, a firma del ministro Bondi. Questo in ordine di tempo l’ultimo irresponsabile atto dei sindacati, restiamo in attesa della prossima puntata.