Il nuovo sovrintendente dell’Opera sarà nominato al più presto, entro il mese di aprile, questo secondo il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro. Il Teatro dell’Opera di Roma ha bisogno di un sovrintendente di altissimo profilo, non certo di mezze figure. La nuova Amministrazione del Comune di Roma ha come obiettivo quello di dare alla Capitale un grande Teatro dell’Opera, che sappia competere con i grandi teatri europei. Io personalmente concordo pienamente con il sottosegretario Giro sul fatto che l’Opera debba avere un sovrintendete di grande rilievo, e soprattutto candidati che abbiano o già fatto i sovrintendenti in un cda di enti lirici senza lasciare deficit di bilancio, o che abbiano almeno cinque anni di cda in teatri di opera o in ambiti consimili. Ma mi sembra auspicabile che la nuova gestione non si limiti a garantire solo dei bravi tecnici, ma anche l’affermazione della linea di politica culturale con cui abbiamo vinto le elezioni. Quindi considero la fretta una cattiva consigliera, e se c’è stato commissariamento, c’è stato proprio per una cattiva gestione anche artistica del teatro. Ad esempio mi chiedo se si stia già implementando il cartellone estivo di Caracalla e se sì, chi lo stia decidendo. Sono certo che il sindaco Alemanno riuscirà a risolvere la gestione pro tempore o nominando un suo consulente artistico per garantire l’immediata programmazione, oppure in caso di nomina repentina del nuovo sovrintendente, si curerà di rappresentare gli impegni presi in campagna elettorale, rispetto al rilancio dell’Opera. In particolare attraverso la programmazione di opere tradizionali, messe in scena a Roma e vendute all’estero per attirare risorse verso il teatro, e non discutibilissime sperimentazioni il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti.