E’ di ieri un articolo sul Sole 24 Ore Roma, in cui si parla dell’illegalità cinese radicata all’Esquilino, in merito di commercio di abbigliamento all’ingrosso. E’ un argomento che da queste pagine viene affrontato giornalmente, lo scoop del Sole 24 Ore quindi, arriva come ulteriore ed eclatante conferma della battaglia decennale condotta da An, oggi Pdl, nel rione Esquilino, che portò già negli anni passati a far emergere la persistenza del commercio all’ingrosso, malgrado il divieto formale di praticarlo, da parte di commercianti cinesi. Il circuito non virtuoso si basa sull’uso di negozi come show-room in cui il cliente va a scegliere il campionario e ordina le balle di merce che poi gli vengono recapitate al di fuori della zona. Questo tipo di commercio in realtà nasconde una strutturale macchina di riciclaggio, costituita dalla rete commerciale orientale presente nel rione Esquilino. Queste denunce portarono in passato all’intervento e all’azione della commissione Antimafia con l’interessamento dell’onorevole Cristaldi, ma poi tutto si arenò, in quanto la magistratiura dichiarò nelle diverse audizioni, di aver dovuto interrompere le indagini per complessità e costo delle intercettazioni nei vari dialetti cinesi che avevavno evidenziato il rapporto tra l’Esquilino, la China Town di New York e la Svizzera. Chiedo al sindaco Alemanno di convocare un comitato provinciale per la sicurezza in cui si stabiliscano controlli specifici negozio per negozio, con il coinvolgimento soprattutto della Guardia di Finanza, e più in generale chiediamo che la commissione Antimafia apra un filone di audizioni e di inchieste su questo tema, viste anche le denunce di Roberto Saviano rimaste lettera morta sul racket mafioso orientale, che imperversa indisturbato nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine nel rione Esquilino e in molti altri quartieri della Capitale, come Casilino e Prenestino.