Sabato 25 aprile, si sono svolte le celebrazioni del 64esimo anniversario della festa della Liberazione. Un giorno importante per tutta l’Italia, anche se qualcuno ha cercato di rovinare questo giorno con sterili polemiche. In mattinata si è svolta la consueta ceromonia in onore dei caduti presso l’Altare della Patria, dove le maggiori autorità dello Stato, del Comune di Roma, della Regione Lazio e delle forze dell’ordine e delle forze armate, hanno deposto una corona d’alloro al Milite Ignoto. Oltre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è stato accolto dall’inno d’Italia, erano presenti alla cerimonia il sindaco di Roma Gianni Alemanno, i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, il premier Berlusconi, il ministro della Difesa La Russa, il prefetto di Roma Pecoraro e i presidenti di Regione e Provincia, Marrazzo e Zingaretti. Purtroppo finita la cerimonia, qualcuno dei soliti noti, vedi i centri sociali di sinistra, ha cercato di rovinare una giornata di pacificazione come questa, impedendo al sindaco Alemanno di recarsi presso Porta San Paolo dove avrebbe dovuto partecipare a una manifestazione organizzata in occasione della festa della Liberazione. Il sindaco successivamente si è recato presso Forte Bravetta per deporre una corona di fiori in memoria dei centoquindici cittadini fucilati in questo luogo. Visitando questo luogo, il sindaco ha affermato che farà di Forte Bravetta un luogo della memoria, annunciando che firmerà prossimamente un protocollo per lo scambio di proprietà fra Stato e Comune di alcuni beni demaniali, tra cui tre ex forti militari,vedi Bravetta, Portuense e Prenestino.