Un’emozione indicibile vedere migliaia di persone che girano tra il Macro, Piazza di Pietra, Piazza San Lorenzo in Lucina e Via del Corso. L’esplosione futurista di Piazza del Popolo, però, non ha paragoni. Sembra di stare dentro un quadro di Balla “luci+fumi+colori+suoni+valadier”. Chi lo avrebbe detto a Marinetti che la sua geniale intuizione intempestiva per i tempi sarebbe stata realizzata solo oggi grazie alla multimedialità. FUTUROMA è la dimostrazione che si può sintetizzare il tempo con lo spazio, con il genio. Il futurismo si è realizzato. Roma diventa un’unica opera futurista. Unico appunto? Alla mostra delle Scuderie. Non si può esporre il futurismo, senza i futuristi. Non si può fermare l’esposizione al 1916. E cancellare l’esplosione del futurismo degli anni ’30. Mi spiace, ma davvero non si può. Si rischia di dare l’impressione di aver applicato una censura preventiva e postuma al tempo stesso. Sarebbe davvero inaccettabile. Ma non è così vero?
(l’immagine è una mia elaborazione grafica di una foto della performance di cauteruccio di piazza del popolo)