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Questo pomeriggio partecipando all’inaugurazione della mostra sull’esodo istriano e giuliano dalmata nella meravigliosa e solenne cornice del Vittoriano non ho potuto fare a meno di pensare a quanto tempo è passato da quando nelle scuole ci scontravamo nelle assemblee increduli che chiunque potesse mettere in dubbio la tragedia delle foibe, minimizzare l’esodo e negare quello che è stato un olocausto vero e proprio. Poi la legge Menia che istituì il giorno del ricordo il 10 febbraio e la fiction ” il cuore nel pozzo ” realizzata dalla Rai, anche se lì i comunisti diventarono “titini” per non scontentare nessuno. Nel frattempo qualche storico degno di questo nome ha scritto che cosa erano davvero le foibe e descrissero la disumana sparizione di intere famiglie, bambini , persino carabinieri e preti rei soltanto di essere italiani. Insomma, ora, il 10 Febbraio viene celebrato da tutti in modo solenne, nessuno nega più l’esistenza delle foibe e presto anche gli esuli avranno un loro museo. Qualcosa è cambiato. Il nostro cuore non è più nel pozzo. 

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Se il cuore non è più nel pozzo…

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