Tra pochi giorni , il 27 gennaio, ricorre l’anniversario della liberazione di Auschwitz, che viene commemorato nel mondo come “Giorno della Memoria”, in cui viene ricordata la Shoah, che in lingua ebraica significa “distruzione”, un termine utilizzato per riferirsi all’Olocausto. Come ogni anno nel mondo viene ricordato questo appuntamento, ed anche il Comune di Roma presenterà a questo riguardo una serie di iniziative, tra cui spicca una mostra d’arte dal titolo “I bambini e la Shoah”, della pittrice polacca Marta Czok, presentata ieri alla stampa presso Palazzo Ferrajoli, alla presenza dell’assessore alla Cultura Croppi, del sottoscritto come presidente della commissione Cultura, di Enrico Modigliani uno dei curatori del Progetto Memoria e del critico d’arte Cesare Terracina. Siamo abituati ad associare alla Shoah immagini terribili che lasciano ben poco all’immaginazione, e trovarsi di fronte a immagini liriche come quelle di questa artista è una sorpresa. L’arte ha sicuramente il pregio di cogliere le nostre emozioni più profonde, e le immagini della Czok seppur stilizzate e sintetiche, colpiscono dritto al cuore. Hanno la forza di sublimare il dolore e trasformarlo in poesia lirica. Bambini sospesi su una fune in bilico nel cielo plumbeo, aquiloni persi nel vento, robot umanizzati, niente sangue, niente campi di concentramento, ma un dolore metafisico che aleggia come in un sogno. Come presidente della commissione Cultura sarò promotore di un incontro con i responsabili del Progetto Memoria, per strutturare una sinergia finalizzata al sostegno di tutte le iniziative del caso. Il tema della “Memoria” ci sta molto a cuore, ed è importante portarlo avanti in modo convincente anche nell’ottica di un programma delle “Memorie”, le memorie condivise delle comunità cittadine.