Un quarto di secolo non cancella la memoria di eroi caduti per un ideale. Dal Risorgimento fino al volgere degli anni ’70, un percorso di ardimento, patria, idee e sentimenti puri. Al cimitero munumentale del Verano in Roma, domenica ci siamo ritrovati nel ricordo e nella memoria di tanti giovani, che si immolarono perchè la nostra nazione si evolvesse senza incertezze. Un appuntamento che di anno in anno è cresciuto sempre più nei cuori e nella partecipazione anche delle nuove generazioni. Una visita che è partita dai gloriosi anni del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia, con un omaggio a Goffredo Mameli, cantore dell’amor patrio che combattendo eroicamente, cadrà a soli ventidue anni. Un secondo momento di raccoglimento nel ricordo dei nostri ragazzi caduti per un ideale di libertà, progresso e giustizia, in anni di grande conflitto politico, sfociato in violenza senza quartiere, ai quali contrapposero un nuovo messaggio espresso con la forza del perdono e non della vendetta. Infine davanti al Sacrario militare di tutte le guerre, un monito alla barbarie di tutti i conflitti, a partire dai ragazzi del ’99 che fecero grande l’Italia contro l’esercito austro-ungarico e scrissero con il loro sangue la nostra storia. E da lì Trento e Trieste, i ragazzi di Fiume e poi ancora l’orrore del secondo conflitto mondiale con gli indimenticabili eroismi della Folgore, El Alamein, Cefalonia. Per non dimenticare…