Alle 5 di mattina comincia ad albeggiare in Aula Giulio Cesare mentre l’aula approva con 33 voti favorevoli e 8 contrari il DPF che disegna la nuova Roma del terzo millennio e cancella quella veltroniana. Un risultato affatto scontato che ha visto un clima, a volte teso, a volte ilare nel confronto tra maggioranza e opposizione. Con siparietti di attacchi personali, battute, consiglieri che si addormentano tra un voto e un altro durante l’esame degli 882 emendamenti presentati per puro ostruzionismo da un centrosinistra che stenta ad orientarsi nel suo nuovo ruolo di opposizione. Alla fine il dpf che simboleggia un vero e proprio progetto della nuova Roma viene approvato tra gli applausi del centro destra che impedisce così al PD di “esondare” dall’alveo dell’opposizione in cui dovranno rimanere per 5 lunghi anni…e forse molti di più.