Ecco il testo di un comunicato che ho inviato l’altro ieri, rispetto alla vicenda del Pincio e che penso e spero non richieda di ulteriori commenti. Sono stato trai primi ad avversarlo e dopo essermi fatto quasi arrestare per contestare Veltroni e la teca di Meier, vestito da antico romano, non posso accettare che passi un simile scempio senza manifestare aperto dissenso. Per Roma. Affinché cambi. Davvero.
PINCIO: IL PARCHEGGIO? MOSTRUOSO NELLA FORMA, INUTILE NELLA SOSTANZA. BENE RAMPELLI SU DANNO ERARIALE: LA CORTE DEI CONTI CERCHI I RESPONSABILI TRA LA GIUNTA VELTRONI SE CI SARA’ DANNO ERARIALE. PER ALEMANNO DUE DOVERI VERSO I ROMANI: SALVARE IL PINCIO ED EVITARE IL DANNO ERARIALE ALLA CAPITALE.
“Sento il dovere di ricordare che quando ero membro della Commissione Urbanistica del municipio Roma centro storico -l’anno scorso- votai il parere contrario alla delibera comunale sul parcheggio, insieme all’allora Presidente dei Verdi Francesca Santolini e al radicale Mario Staderini. Una ricostruzione necessaria per far comprendere la mia contrarietà, non alla luce dei recenti ritrovamenti archeologici – peraltro assolutamente da difendere – ma proprio per la mostruosità impattante del progetto che analizzammo e bocciammo da subito e trai primi e che divorerebbe il capolavoro del Valadier nel suo attuale assetto urbanistico. Un mostro modernista, al cui paragone, persino la teca di Meier verrebbe rivalutata. L’unica obiezione sensata, quindi, non è se si debba fare il parcheggio perché la risposta dovrebbe essere negativa già solo per il tipo di progetto, ma chi dovrebbe pagare il danno erariale conseguente – ammesso che ci sia- alla società assegnataria dei lavori. Un interesse legittimo che la Corte dei Conti come giustamente affermato dall’On.Rampelli dovrà tutelare, qualora, la giunta Alemanno decida di non procedere. Infine, il parcheggio del Pincio risulta inutile anche dal punto di vista dei posti creati, che potrebbero essere sostituiti con minore impatto con l’ampliamento del parcheggio del galoppatoio, come chiedono le associazioni dei residenti e di strada del tridente e del centro storico da tempo. Crediamo, pertanto, che il sindaco Alemanno si troverà il 2 settembre dinanzi ad un duplice dovere etico: salvare il Pincio e l’immagine di Roma dall’orrendo urbano pianificato da Veltroni e impedire un grave danno erariale al bilancio della città. Siamo fiduciosi che il sindaco e la sua giunta sapranno fare la scelta migliore per Roma.