Questa volta è andata ancora meglio di Ballarò. Alemanno era tranquillo, sicuro di sé, senza quel riflesso di sudore che poteva essere scambiato per ansia psicologica o stato di difficoltà. Rutelli sembrava avesse messo il disco di Ballarò, ma ci ha pensato Mentana a fargli cambiare musica. E non sono bastate le solite figurine con i cantieri iniziati in ritardo (di opere finanziate dal passato governo Berlusconi) a mettere il difficoltà un Alemanno particolarmente serafico e, finalmente, chiaro nelle risposte ( talvolta per la passione tende a mangiarsi le parole). Vittoria netta per Gianni. Unico appunto: sapendo che Rutelli avrebbe ritirato fuori le “figurine” che ci voleva a farsi preparare dallo staff dieci foto di opere incompiute o fallite? Ora ai seggi l’ardua sentenza.
Qui sotto la cronaca del Corriere sull’incontro…
SCAMBIO DI ACCUSE SUL CONSIGLIERE PRO OCCUPAZIONI «TARZAN» E SUI RAPPORTI TRA IL PDL E STORACE
Rutelli-Alemanno, match sulla legalità
Il candidato del Pd: voi avete fatto entrare i romeni. Il rivale del Pdl: si caccia chi viola le regole
ROMA – «Tu, caro Alemanno, dipingi la nostra città cupa, nera, come se fosse il Bronx». «No, Rutelli, io sento che cosa mi chiede la gente. E i romani chiedono di vivere tranquilli nella propria città. Senza paura di uscire di casa».
Il faccia a faccia in tv a Matrix, ultimo atto della campagna elettorale per il Campidoglio è partito dal solito tema: la sicurezza, il degrado. Davanti a Enrico Mentana i due candidati, rispetto alla sfida di Ballarò di martedì, sono arrivati più battaglieri. Quasi incattiviti. Armati di fogli e ritagli di giornale per rinfacciarsi promesse non mantenute. Fair play? No, grazie. Alemanno ha denunciato una campagna diffamatoria nei suoi confronti, Rutelli ha rinfacciato al rivale di voler fare la vittima e ha rivendicato i successi di 15 anni di giunte di centrosinistra: «Posti di lavoro, nuove linee del metrò, nuova Fiera di Roma». Alemanno ha invece bocciato come «fallimento storico le giunte Rutelli e Veltroni. L’unico effetto positivo del buonismo è che c’è meno contrapposizione ideologica a Roma, più dialogo fra le parti. L’aspetto negativo di questo buonismo è che nel Mediterraneo si è sparsa la voce che a Roma chiunque arriva può fare quello che gli pare». Poi si è entrati nelle alleanze politiche.
«Voi siete legati a Tarzan (Andrea Alzetta, teorico delle occupazioni) e con la sinistra radicale che non vi fa governare, tanto che Veltroni non li ha voluti nel Pd», ha attaccato Alemanno. «E voi avete Storace, Rauti e anche gli occupanti di estrema destra», ha replicato Rutelli, ricordando «gli episodi di corruzione nella sanità in Regione che hanno riguardato assessori di An, di Forza Italia». «Nella giunta Marrazzo c’è un certo Dalia, condannato per tangenti negli anni Ottanta», ha ribattuto Alemanno. Ed è seguito un vivace scambio di accuse. Rutelli: «Voi avete fatto entrare troppi immigrati». Alemanno: «Non è colpa nostra, vogliamo cacciare chi infrange la legge». Rutelli ha rilanciato la proposta di aiuti economici alle famiglie in difficoltà per aver contratto mutui a tasso variabile: «Le risorse saranno reperite attraverso risparmi di spesa». «Promessa insostenibile, meglio che se ne occupi il governo », ha commentato Alemanno. Il botta e risposta si è spostato su Alitalia, sui poteri speciali di Roma capitale. E a mezzanotte microfoni spenti. Appuntamento alle urne.
Paolo Foschi